Si sente spesso parlare di discriminazioni o di ragazzi sottoposti a torture per il fatto di essere diversi. Per esempio, qualche settimana fa un ragazzo di colore è stato picchiato per un motivo banalissimo, quello di avere la pelle scura; un giovane è stato maltrattato perchè aveva i capelli lunghi; in Sudafrica quattro studenti bianchi hanno umiliato delgi operai neri facendo loro bere urina. Quanto sento tali tragici episodi di ingiustizia e discriminazione resto completamente senza parole, non posso immaginare che la crudeltà dell'uomo arrivi fino a questi livelli. Ho sempre saputo che ci sono diversi episodi che tormentano la vita di un uomo di colore, che da sempre sono stati sottomessi, ma speravo appartenesse al passato e che potessimo superare certi pregiudizi nel 2009; basta pensare che apparteniamo tutti alla stessa razza e che non esiste la "razza nera" e quella "bianca". Mi sembra di ritornare all'epoca di Hitler, quando gli atteggiamenti razzisti erano diventati legge.
Noi bianchi crediamo di essere i migliori, ma se pensassimo almeno per un secondo alla sofferenza che un uomo di colore deve sopportare per tutta la vita, sicuramente avremmo più rispetto per loro. Le persone di colore non soffrono solo perchè sanno di avere la pelle scura, ma anche perchè i bianchi li prendono in giro; inoltre quando vengono tolti a loro i diritti, che per fortuna da qualche decennio sono stati ing rado di conquistarsi, fa molto male. Per non parlare dei bambini di colore, che vengono in Europa e che per la maggior parte dei casi vengono isolati dagli altri ragazzi: ma abbiamo mai pensato come ci si sente a stare soli in una comunità? A non avere nessuno accanto e a tenere tutto il dolore dentro? Certo che no! Non pensiamo alla loro sofferenza che da secoli si portano dietro come se fosse qualcosa di permanente che non va mai via.
Ma c'è sempre la speranza che tutto questo un giorno scomparirà, il primo passo l'abbiamo già fatto con le elezioni di Obama, primo presidente di colore americano. Il nuovo presidente afroamericano, che porta tante speranze, è la gioia delle persone di colore.
Per un mondo migliore dobbiamo prendere in considerazione la tesi del padre degli Illuministi, Voltaire :
"La tolleranza è la necessaria conseguenza della comprensione della nostra imperfezione umana. Errare è umano e a noi capita continuamente. Perdoniamoci gli uni con gli altri."
Questo è il principio per una reale tolleranza e vera convivenza civile.
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