I nostri nonni la ricordano così
Ciao! Siamo i ragazzi della 3A della scuola media di Ormelle... con il professore di Religione ci siamo soffermati sulle due guerre mondiali raccogliendo testimonianze di parenti e conoscenti che avevano vissuto quei momenti. Abbiamo approfondito maggiormente la Seconda Guerra Mondiale essendo più vicina a noi e per questo motivo le fonti a disposizione erano maggiori. Ora desideriamo renderti partecipe di una parte del nostro lavoro. Dunque chiudi la televisione e mettiti comodo... E buona lettura.
Per mangiare in tempo di guerra, i contadini passavano il cibo alle famiglie. Durante la guerra questa zona venne sfollata e per scappare: quelli a destra del Piave andavano verso il Po, mentre quelli a sinistra andavano verso le montagne. Essi rientrarono nel 1918. Il bisnonno di un mio vicino di casa era talmente abituato a mangiare poco che quando rientrò, mangiò un bel piatto di pasta e morì. Nella nostra zona tutti i campanili. e anche qualche chiesa, vennero distrutti con il mortaio, perchè i soldati li usavano come vedette.
L'Italia dichiarò guerra alla Russia nel 1939. Durante la guerra, la casa dei miei bisnonni - nonni ospitava partigiani nella soffitta (soer) dove si nascondevano durante i rastrellamenti dei tedeschi: se questi fossero andati a controllare, i partigiani avrebbero sparato. Anche a casa dei miei nonni ci fun un rastrellamento e la mia bisnonna Margherita disse ai nazisti che in soffitta non c'era nessuno, invitandoli ad andare a controllare. Grazie a questo gesto così convinvente i tedeschi le credettero e se ne andarono. Questi erano circa una ventina di soldati, seguiti da fascisti. Durante il dominio fascista, quando passava il podestà, tutti dovevano salutarlo: un certo Forniz da Roncadelle non lo fece e fu trasportato al centro della piazza, qui gli fecero bere 1/4 di olio bruciato. Dopo qualche giorno morì. Durante la guerra, c'era il coprifuoco e se qualcuno veniva trovato fuori casa dopo l'orario stabilito, veniva portato in prigione e poi processato (o in campo di concentramento, o fucilato). Qui ad Ormelle il comando dei tedechi era l'attuale asilo. I raccolti agricoli dovevano essere portati all'ammasso, poi i tedeschi ti davano una tessera con la quale andavi a fare la spesa. Il nonno di mio nonno quando uccideva la bestia inviava la carne, la farina e il vino ai partigiani in Cansiglio. Le persone che finivano nei lager non sempre venivano uccise, perchè se i tedeschi capivano che non erano politicizzate le mandavano ad aiutare i contadini nei campi. Alla fine della guerra l'Italia era divisa in due: Repubblica e Monarchia. Dopo il rreferendum, vinse la Repubblica.
All'inizio la guerra civile tra italiani fascisti e italiani partigiani durò per molto tempo. Infatti solo a Roncadelle ci furono cinque rastrellamenti. Nel primo furono prese quattro persone, amici di famiglia e due di questi morirono in campo di concentramento. Nel secondo fu bruciata una casa e l'abitazione del parroco, ma nessuna persona venne presa. Il giorno dopo, venti persone furono catturate e portate via. Al quarto rastrellamento mio nonno e mio zio si nascosero in una botte piantata nel terreno e si coprirono con delle patate. Quando ad un certo punto sentirono degli spari, scapparono. Si ritrovarono con dei ragazzi da Ponte di Piave che, anche loro, fuggivano e arrivarono fino a Stabiuzzo dove si fermarono a mangiare e per ringraziare dell'ospitalità aiutarono la famiglia con dei piccoli lavoretti. Mio nonno doveva fare la guardia e avvertire subito se arrivavano i Tedeschi. Ad un certo punto vide dalla stradina degli uomini avanzaredei soldati con alcuni rpigionieri. In tedesco si dissero qualcosa e venne puntato da un soldato il fucile sulla schiena di mio nonno. Quando gli altri se ne andarono, la guardia disse a lui di andarsene e glielo fece capire muovendo la mano, ma impaurito e temendo il peggio mio nonno non si scompose. Dopo un po' si convinse e così grazie a quell'uomo, mio nonno si salvò.
1 giugno 2010
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